Ah, l’adolescenza! La scuola, le frasi sul diario e il rossetto messo di nascosto sfruttando gli specchietti delle auto parcheggiate. Le domeniche pomeriggio in discoteca con le amiche, e gli sguardi con il ragazzo più bello della classe (o che almeno, lo era per noi!). Quanti bei ricordi. Beh, non proprio tutti belli però. L’adolescenza ci ha lasciato anche delle cicatrici indelebili. E no, non sto parlando del primo amore che ci ha lasciate, per il quale abbiamo passato pomeriggi a piangere nella nostra cameretta ascoltando le canzoni più tristi e romantiche del mondo. Ormai quello l’abbiamo superato.
Di quali cicatrici sto parlando? La risposta a questo punto mi sembra ovvia. Parlo delle cicatrici dell’acne.
Ve li ricordate quei brufoletti sottopelle, che pian piano si espandevano sempre di più, increspando e arrosando la pelle del nostro bellissimo viso? Per fortuna non tutti, ma chi ha sofferto d’acne se lo ricorda bene. In particolare noi donne. I nostri amici maschietti portavano l’acne quasi con disinvoltura, fa parte dello sviluppo dicevano, è perché sto diventando un uomo. E noi ragazze invece? Strati di fondotinta ed ettolitri di correttore, che poi non coprivano mai tutto. Anzi, se non eravamo attente a scegliere la tonalità giusta, quasi che accentuavano l’inestetismo.
E allora appuntamenti mensili con il dermatologo, cure ormonali (e decisamente non proprio leggerissime!), detergenti, tonici e creme per cercare di riequilibrare il pH della nostra pelle, e l’eccesso di sebo. Se sono servite? Sì, poi pian piano l’acne è sparito. Ma le cicatrici no. Quelle, purtroppo, anche se con il tempo si sono leggermente smussate, sono ancora lì, sulla pelle del nostro bel viso. E iniziamo a vederle anche su quello delle nostre figlie – perché si sa – la genetica non perdona.
Ma pensiamo in positivo. Attualmente la medicina estetica ha messo diversi trattamenti che sfruttano tecniche non invasive per operare una ristrutturazione profonda dei tessuti, e in questo modo eliminare molte delle imperfezioni della pelle e molti inestetismi, tra i quali anche le cicatrici lasciate dall’acne. Perché non provare a conoscerli meglio? Per noi e anche per le nostre figlie, per le quali tra l’altro oggi la propria immagine, con il diffondersi dei social, è sempre in primo piano per cui ancora più importante.
Cicatrici d’acne: cosa sono e come si formano
L’acne viene classificata in medicina come una patologia infiammatoria della pelle, che coinvolge nello specifico il follicolo pilifero e la ghiandola sebacea annessa.
Si manifesta prevalentemente in età adolescenziale, perché in quel periodo la produzione di sebo è ai massimi livelli. L’acne può insorgere anche da adulti, nel caso in cui si verifichino degli squilibri ormonali o periodi di stress molto intenso che rompono alcuni delicati equilibri nell’organismo.
Quello che accade è che il poro dal quale dovrebbe fuoriuscire il pelo si riempie di sebo, che altro non è che il grasso prodotto dalle ghiandole sebacee annesse. Il poro così si chiude, formando prima un bianco che solitamente poi evolve diventando un punto nero. Se l’infiammazione persiste, comparirà il classico “foruncolo”.
L’infiammazione può poi propagarsi al tessuto circostante, creando un’infiammazione locale che si manifesta con arrossamenti e con tanti foruncoli vicini, che fanno apparire la pelle quasi “rialzata” in quella zona rispetto alle circostanti. Si perde la naturale compattezza del tessuto cutaneo.
Con una cura appropriata i brufoli ed i foruncoli nel tempo scompaiono, ma spesso lasciano delle cicatrici. Queste possono essere più o meno profonde, a seconda di come e di quanto precocemente l’acne è stato trattato.
Le cicatrici superficiali si manifestano come macchie o arrossamenti della cute, quelle più profonde sono invece caratterizzate da “buchini”, avvallamenti o sovrapposizione della pelle. In ogni caso le cicatrici d’acne rappresentano un inestetismo della pelle del volto. Anche volendole coprire con un fondotinta adatto, esse non si riescono mai a coprire completamente.
Radiofrequenza e cicatrici d’acne: come funziona il trattamento
La radiofrequenza è una tecnica che utilizza il principio del calore per ottenere una ristrutturazione profonda dei tessuti.
Il calore emesso ad una determinata frequenza stimola la produzione di collagene ed elastina del derma, due proteine indispensabili per la rigenerazione del tessuto cutaneo. Allo stesso tempo, sempre il calore ha un effetto di “skin tightening”, ossia stimola la contrazione delle fibre collagene esistenti migliorando la tonicità e la compattezza del tessuto cutaneo.
Nello studio Gloria Misasi è disponibile, per il trattamento delle cicatrici d’acne, un macchinario altamente innovativo, il BodyTite, ed in particolare la tecnologia Fractora™.
Il BodyTite è un’apparecchiatura composta da una centralina attraverso la quale si può regolare l’intensità della radiofrequenza, e diversi manipoli da applicare a seconda del trattamento da effettuare. Fractora™ è uno di questi manipoli, dotato di diverse testine di elettrodi che vengono impostate in base alla zona da trattare, al tipo di pelle ed alle caratteristiche dell’inestetismo.
La tecnologia che si utilizza è una radiofrequenza bipolare frazionata, attraverso la quale è possibile ottenere una ristrutturazione profonda del tessuto cutaneo, perché si agisce a livello del derma, che è lo strato più profondo dell’epidermide.
Radiofrequenza bipolare frazionata per le cicatrici d’acne: come funziona il trattamento
Il trattamento delle cicatrici d’acne con la radiofrequenza si può eseguire in ambulatorio. Non è invasivo e né doloroso, anche perché prima di procedere con la seduta il medico applica sulla pelle una crema ad effetto anestetico locale, e subito dopo una crema lenitiva o antibiotica. Al termine del trattamento si può immediatamente tornare a svolgere le normali attività, sebbene la pelle possa apparire un po’ arrossata. Nei giorni successivi è poi importante seguire scrupolosamente le raccomandazioni e le indicazioni del medico.
Il protocollo di trattamento viene stabilito dopo aver valutato profondità e caratteristiche della cicatrice. Si procede alla seduta dopo aver informato il paziente sui risultati attesi, i quali sono in parte apprezzabili sin da subito, ma migliorano nei successivi 2-3 mesi, tempo necessario all’organismo per produrre nuovo collagene.